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Il potere di pianificazione comunale e la sua applicazione: commento alla sentenza del Consiglio di Stato, Sez. II, n. 6666/2024

  • Immagine del redattore: Fiorenzo Auteri
    Fiorenzo Auteri
  • 30 lug 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

Il Consiglio di Stato, Sezione Seconda, con la sentenza n. 6666 del 2024, ha accolto l’appello proposto dal signor Guangxing Sun contro la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sez. II ter) n. 6876 del 2020, riformando la decisione di primo grado e riconoscendo le ragioni dell’appellante riguardo al diniego di concessione di occupazione di suolo pubblico da parte del Comune di Roma Capitale. Questo articolo esamina i punti salienti della decisione, analizzando le motivazioni alla base del giudizio del Consiglio di Stato e le implicazioni per il potere regolamentare comunale.


Contesto e Questioni Giuridiche

Il signor Guangxing Sun, titolare di un pubblico esercizio di somministrazione di alimenti e bevande, aveva richiesto una concessione per occupare il suolo pubblico antistante il proprio locale. Tuttavia, il Comune di Roma Capitale aveva negato tale concessione, basandosi su una serie di pareri della Polizia Locale e della Sovrintendenza, e considerando la richiesta in contrasto con le normative vigenti in materia di arredo urbano e occupazione di suolo pubblico.

Il T.A.R. per il Lazio aveva confermato il diniego del Comune, ritenendo legittime le motivazioni addotte. In particolare, il T.A.R. aveva accolto le argomentazioni dell’amministrazione comunale circa la compatibilità della richiesta con il “Catalogo dell’arredo urbano” e le norme del Regolamento COSAP (Canone Occupazione Spazi ed Aree Pubbliche).


La Decisione del Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato ha ribaltato la decisione del T.A.R., sottolineando vari aspetti critici della gestione amministrativa della questione da parte del Comune di Roma Capitale.


Mancanza di Chiarezza Regolatoria

Uno degli elementi chiave della sentenza è la constatazione della mancanza di chiarezza e coerenza nelle norme applicate dall’amministrazione comunale. Il Consiglio di Stato ha rilevato che le differenti interpretazioni fornite dagli uffici comunali e dalla Polizia Locale hanno generato una situazione di incertezza normativa che ha pregiudicato i diritti del ricorrente. La sentenza richiama l’importanza del principio di certezza del diritto, che richiede che le norme regolamentari siano chiare e univoche, evitando contraddizioni che possano confondere i cittadini e rendere difficile la corretta applicazione delle leggi .


Eccesso di Potere e Vizio di Motivazione

Il Consiglio di Stato ha inoltre evidenziato un vizio di eccesso di potere e difetto di motivazione nel comportamento del Comune. La sentenza mette in luce come il diniego di concessione si basi su argomentazioni non sufficientemente supportate da una chiara base normativa e da una coerente pianificazione comunale. In particolare, la mancata considerazione delle modifiche progettuali apportate dal ricorrente per conformarsi alle indicazioni della Soprintendenza è stata vista come un comportamento contraddittorio da parte dell’amministrazione comunale .


Implicazioni della Sentenza

La decisione del Consiglio di Stato ha importanti implicazioni per il potere regolamentare dei comuni e la gestione delle concessioni di suolo pubblico. In particolare, sottolinea l’importanza di una chiara pianificazione regolatoria e della necessità che le amministrazioni comunali adottino un approccio coerente e trasparente nella gestione delle richieste dei cittadini.

La sentenza ricorda inoltre che le amministrazioni devono garantire che le decisioni prese siano sempre supportate da una motivazione adeguata e basata su un quadro normativo chiaro. In caso contrario, le decisioni possono essere impugnate con successo, come avvenuto nel caso in esame.


Conclusioni

La sentenza n. 6666/2024 del Consiglio di Stato rappresenta un’importante riaffermazione dei principi di chiarezza normativa e trasparenza amministrativa. Le amministrazioni locali devono prestare particolare attenzione alla coerenza delle norme applicate e alla chiarezza delle motivazioni fornite nelle loro decisioni. Questo caso sottolinea l’importanza di un approccio regolamentare che tenga conto delle esigenze dei cittadini e che garantisca una gestione equa e trasparente delle richieste di concessione di suolo pubblico.



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