top of page

Il Giudicato a Formazione Progressiva nel Giudizio di Ottemperanza: Efficacia delle Decisioni Amministrative

  • Immagine del redattore: Fiorenzo Auteri
    Fiorenzo Auteri
  • 26 lug 2024
  • Tempo di lettura: 4 min

Introduzione

Il giudizio di ottemperanza rappresenta uno strumento essenziale nel diritto amministrativo italiano per garantire l’effettività delle decisioni giurisdizionali. In questo contesto, il concetto di “giudicato a formazione progressiva” riveste un ruolo cruciale, soprattutto in relazione all’azione prevista dall’art. 112, comma 5, del Codice del Processo Amministrativo (CPA). Questo articolo esplora in dettaglio il giudicato a formazione progressiva nel giudizio di ottemperanza, con particolare riferimento all’azione ex art. 112, comma 5, CPA, analizzando le norme di riferimento e la giurisprudenza rilevante.


Il Giudicato a Formazione Progressiva

Il giudicato a formazione progressiva si riferisce a una situazione in cui la decisione del giudice non è immediatamente definitiva e completa, ma si sviluppa attraverso più fasi o atti giurisdizionali successivi. Questo avviene tipicamente nei casi in cui l’esecuzione del provvedimento richiede verifiche o adempimenti ulteriori che possono essere oggetto di successive pronunce del giudice.

Nel contesto del giudizio di ottemperanza, il giudicato a formazione progressiva si manifesta quando la pubblica amministrazione, destinataria di un ordine giudiziale, non adempie correttamente o integralmente alle disposizioni impartite. In questi casi, il giudice amministrativo può intervenire più volte per assicurare il pieno rispetto del provvedimento, attraverso ulteriori decisioni che integrano e completano il giudicato originario.


Il Giudizio di Ottemperanza

Il giudizio di ottemperanza è disciplinato dagli articoli 112 e seguenti del CPA. Questo strumento giuridico consente al ricorrente di chiedere al giudice amministrativo l’esecuzione forzata di una sentenza passata in giudicato o di altro provvedimento giurisdizionale che la pubblica amministrazione non abbia eseguito volontariamente.

L’art. 112 CPA prevede due modalità principali di ottemperanza:

1. Ottemperanza esecutiva: il giudice dispone le misure necessarie per dare esecuzione al provvedimento giurisdizionale.

2. Ottemperanza cognitiva: il giudice verifica l’effettivo adempimento da parte dell’amministrazione e adotta eventuali ulteriori decisioni per garantire il rispetto del giudicato.


L’Azione ex Art. 112, Comma 5, CPA

Il comma 5 dell’art. 112 CPA introduce una specifica azione per i casi in cui l’amministrazione non adempie agli obblighi derivanti da una sentenza di ottemperanza.

In tali casi, il ricorrente può chiedere al giudice amministrativo di pronunciare una nuova sentenza di ottemperanza, che sostituisce in tutto o in parte l’atto amministrativo non eseguito. Questa norma si applica in particolare nei casi di giudicato a formazione progressiva, quando l’adempimento dell’amministrazione è incompleto o inadeguato.

Il giudice, su istanza del ricorrente, può intervenire nuovamente per completare l’esecuzione del giudicato, emettendo provvedimenti integrativi o sostitutivi necessari per garantire l’effettività della tutela giurisdizionale.


Giurisprudenza Rilevante

La giurisprudenza amministrativa ha chiarito e definito vari aspetti del giudicato a formazione progressiva e dell’azione ex art. 112, comma 5, CPA. Ad esempio, il Consiglio di Stato ha affermato che il giudicato a formazione progressiva consente al giudice amministrativo di adottare tutti i provvedimenti necessari per assicurare l’effettività della tutela giurisdizionale, anche mediante pronunce successive alla sentenza di ottemperanza originaria.

In un’altra decisione significativa, il Consiglio di Stato ha precisato che l’azione ex art. 112, comma 5, CPA può essere utilizzata non solo per integrare ma anche per sostituire gli atti amministrativi inadempienti, confermando il ruolo attivo del giudice amministrativo nel garantire l’efficacia delle decisioni giurisdizionali.


Esempio Pratico di Giudicato a Formazione Progressiva

Contesto

Immaginiamo una situazione in cui un cittadino, il Sig. Rossi, presenta ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) contro un comune per la mancata concessione di una licenza edilizia. Il TAR accoglie il ricorso e ordina al Comune di rilasciare la licenza entro 90 giorni. Tuttavia, dopo il termine stabilito, il Comune non ottempera alla sentenza.

Fase 1: Sentenza di Ottemperanza

Il Sig. Rossi, di fronte all’inadempimento del comune, presenta istanza di ottemperanza al TAR. Il giudice emette una sentenza di ottemperanza, ordinando nuovamente al comune di rilasciare la licenza edilizia entro un nuovo termine di 60 giorni, e nomina un commissario ad acta che intervenga in caso di ulteriore inadempimento.

Fase 2: Intervento del Commissario ad Acta

Passati i 60 giorni, il Comune rilascia la licenza edilizia, ma con delle limitazioni che non rispettano pienamente quanto stabilito nella sentenza originaria. Il Sig. Rossi, ritenendo che l’atto sia ancora parzialmente inadempiente, si rivolge nuovamente al TAR per chiedere l’intervento del commissario ad acta. Il commissario ad acta interviene e modifica la licenza edilizia per conformarla completamente alla sentenza originaria del TAR.

Fase 3: Nuova Sentenza di Ottemperanza

Successivamente, emerge un nuovo problema: il Comune non riconosce l’adeguamento delle infrastrutture connesse al progetto edilizio del Sig. Rossi, ostacolando di fatto l’utilizzo della licenza concessa. Il Sig. Rossi presenta una nuova istanza di ottemperanza. Il TAR, valutando la situazione, emette una nuova sentenza di ottemperanza che specifica ulteriormente i doveri del comune riguardo alle infrastrutture connesse, ordinando la realizzazione delle opere necessarie entro 90 giorni.


Giudicato a Formazione Progressiva

In questo esempio, vediamo come il giudicato si formi progressivamente:

1. Sentenza originaria: Il TAR ordina al comune di rilasciare la licenza edilizia.

2. Prima sentenza di ottemperanza: Il TAR ribadisce l’ordine e nomina un commissario ad acta.

3. Intervento del commissario ad acta: Il commissario modifica la licenza per renderla conforme alla sentenza originaria.

4. Seconda sentenza di ottemperanza: Il TAR ordina la realizzazione delle infrastrutture connesse per permettere l’effettivo utilizzo della licenza. In ciascuna fase, il giudice interviene per garantire l’effettiva attuazione del giudicato, adattando e specificando ulteriormente le disposizioni necessarie affinché il diritto riconosciuto al Sig. Rossi sia pienamente tutelato. Questo processo di interventi successivi rappresenta il meccanismo del giudicato a formazione progressiva, assicurando che ogni aspetto della controversia venga risolto conformemente alla decisione giudiziaria iniziale.


Conclusioni

Il giudicato a formazione progressiva nel giudizio di ottemperanza, con particolare riferimento all’azione ex art. 112, comma 5, CPA, rappresenta un meccanismo fondamentale per assicurare l’effettività delle decisioni del giudice amministrativo. Questo istituto consente di affrontare situazioni complesse in cui l’amministrazione non adempie correttamente ai propri obblighi, permettendo al giudice di intervenire ripetutamente per garantire il pieno rispetto del giudicato. La giurisprudenza ha svolto un ruolo cruciale nel definire i confini e le modalità di applicazione di tali strumenti, rafforzando la tutela giurisdizionale e contribuendo a un’applicazione più efficace e giusta del diritto amministrativo.



Commenti


bottom of page