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Il “Decreto Carceri”: Analisi delle Principali Disposizioni

  • Immagine del redattore: Fiorenzo Auteri
    Fiorenzo Auteri
  • 8 ago 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

Il “Decreto Carceri”, recentemente approvato in via definitiva dalla Camera dei Deputati con 153 voti favorevoli, 89 contrari e un astenuto, rappresenta un intervento normativo significativo volto a fronteggiare alcune delle principali problematiche che affliggono il sistema penitenziario italiano. Questo decreto, contenente “misure urgenti in materia penitenziaria, di giustizia civile e penale e di personale del ministero della Giustizia”, è stato precedentemente approvato dal Senato ed è ora convertito in legge. Di seguito si delineano le principali misure previste dal decreto.


1. Assunzione di Personale Penitenziario

Uno dei punti cardine del decreto è l’autorizzazione all’assunzione di 1.000 agenti di polizia penitenziaria. Questo incremento è suddiviso in due fasi: 500 unità saranno assunte nel 2025 e altre 500 unità nel 2026. Inoltre, il decreto prevede l’aumento di 20 unità del personale dirigente penitenziario e l’assunzione di funzionari e ispettori del Corpo di polizia penitenziaria mediante lo scorrimento delle graduatorie già esistenti. Tali misure mirano a potenziare le risorse umane disponibili all’interno degli istituti penitenziari, al fine di migliorare le condizioni di sicurezza e la gestione complessiva delle carceri.


2. Semplificazione della Procedura di Liberazione Anticipata

Il decreto introduce una semplificazione del procedimento per la concessione della liberazione anticipata, finalizzata a snellire le procedure e a rendere più efficiente il sistema. Questa misura si inquadra nel più ampio contesto delle politiche volte a ridurre il sovraffollamento carcerario e a promuovere la rieducazione dei detenuti, in linea con quanto stabilito dall’art. 27 della Costituzione Italiana.


3. Istituzione del Commissario Straordinario per l’Edilizia Penitenziaria

Viene istituito un Commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria, il cui compito sarà quello di sovraintendere alla realizzazione di nuove strutture e al miglioramento di quelle esistenti. Questo intervento si rende necessario per affrontare le croniche carenze infrastrutturali del sistema penitenziario italiano, che contribuiscono al problema del sovraffollamento e alle difficili condizioni di vita all’interno delle carceri.


4. Aumento dei Colloqui Telefonici per i Detenuti

Il decreto prevede l’aumento del numero di colloqui telefonici consentiti ai detenuti, una misura che riconosce l’importanza dei legami familiari e sociali nel processo di reintegrazione del detenuto nella società. Questo cambiamento rappresenta un passo in avanti verso il rispetto dei diritti umani e la dignità dei reclusi.


5. Esclusione dal Regime di Giustizia Riparativa per i Detenuti del 41-bis

Un’altra novità significativa è l’esclusione dai programmi di giustizia riparativa dei detenuti sottoposti al regime speciale del 41-bis. Tale esclusione risponde alla necessità di mantenere un elevato livello di sicurezza e controllo sui detenuti che rappresentano un rischio particolare per la società.


6. Elenco delle Strutture Residenziali Idonee per il Reinserimento Sociale

Il decreto istituisce presso il Ministero della Giustizia un elenco delle strutture residenziali idonee all’accoglienza e al reinserimento sociale dei detenuti adulti. Inoltre, le modifiche introdotte al Senato ampliano le possibilità di accesso per i detenuti tossicodipendenti a comunità terapeutiche pubbliche o private accreditate. Questo intervento evidenzia l’impegno del legislatore nel promuovere percorsi di recupero e reintegrazione sociale per i detenuti, con particolare attenzione alle categorie più vulnerabili.


7. Introduzione del Reato di “Indebita Destinazione di Denaro o Cose Mobili”

Il decreto introduce anche un nuovo reato contro la pubblica amministrazione denominato “indebita destinazione di denaro o cose mobili”. Questo reato viene inserito tra quelli previsti dal decreto legislativo n. 231 del 2001, in materia di responsabilità delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica. In caso di commissione di tale reato, è prevista una sanzione pecuniaria a carico dell’ente responsabile.


8. Slittamento delle Disposizioni della “Riforma Cartabia”

Infine, il decreto dispone lo slittamento di un anno dell’entrata in vigore delle disposizioni della “Riforma Cartabia” relative al Tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie. Questa proroga consente di affinare ulteriormente l’applicazione delle norme e garantire una maggiore efficienza nell’attuazione della riforma.


Conclusioni

Il “Decreto Carceri” si presenta come un intervento organico e multidisciplinare volto a migliorare le condizioni del sistema penitenziario italiano, attraverso misure che spaziano dall’incremento del personale alla semplificazione delle procedure, fino all’introduzione di nuove fattispecie di reato. Tuttavia, l’efficacia di tali interventi dovrà essere valutata nel medio-lungo termine, alla luce dei risultati concreti che si otterranno in termini di miglioramento delle condizioni carcerarie, di riduzione del sovraffollamento e di effettiva rieducazione dei detenuti.






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