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La Truffa Identitaria e il Fenomeno del Catfishing: Profili Giuridici e Conseguenze Legali

  • Immagine del redattore: Fiorenzo Auteri
    Fiorenzo Auteri
  • 9 ago 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

Il fenomeno dell’utilizzo di identità false per perpetrare truffe o ottenere contenuti intimi, noto comunemente come “catfishing”, rappresenta una problematica sempre più rilevante nel contesto giuridico e sociale contemporaneo. Con l’avvento delle tecnologie digitali e dei social media, è diventato relativamente semplice per i malintenzionati creare profili falsi, spacciandosi per altre persone al fine di ingannare le vittime. Questa condotta solleva questioni di notevole interesse in ambito giuridico, specialmente in relazione ai reati di truffa, sostituzione di persona, e violazione della privacy.


La Truffa e la Sostituzione di Persona nel Codice Penale

In Italia, l’art. 640 del Codice Penale disciplina il reato di truffa, definendolo come il fatto di chi, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno. Nel contesto del catfishing, l’elemento dell’artifizio o del raggiro è evidentemente rappresentato dall’uso di un’identità falsa per ottenere dalla vittima beni, denaro o prestazioni non patrimoniali, come ad esempio fotografie o video intimi.


Parallelamente, l’art. 494 c.p. punisce la sostituzione di persona, prevedendo la reclusione fino a un anno per chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio, sostituisca illegittimamente la propria all’altrui persona, o attribuisca a sé o ad altri un falso nome, o una falsa qualità. La norma si applica tipicamente nei casi in cui il soggetto agente crei un profilo digitale utilizzando l’identità di un’altra persona, sia essa reale o fittizia, con l’intento di trarre un beneficio.


L’Inganno Sessuale e le Implicazioni sulla Privacy

L’utilizzo di identità false per ottenere immagini o video di natura sessuale introduce ulteriori profili di rilevanza penale, in particolare per quanto riguarda la violazione della privacy. In base all’art. 167 del Codice della Privacy (D.Lgs. n. 196/2003), la divulgazione illecita di dati personali sensibili, inclusi quelli di natura intima, è punibile con la reclusione fino a tre anni. Se l’attività delittuosa è accompagnata dalla minaccia di divulgare tali materiali, si può configurare anche il reato di estorsione (art. 629 c.p.).

In aggiunta, la recente introduzione nel nostro ordinamento del reato di “revenge porn” (art. 612-ter c.p.) ha ulteriormente rafforzato la tutela delle vittime, prevedendo pene severe per chiunque diffonda immagini o video sessualmente espliciti senza il consenso delle persone ritratte, aggravando ulteriormente la responsabilità penale dei soggetti che utilizzano identità false per ottenere tali contenuti.


Aspetti Procedurali e Giurisprudenziali

La difficoltà principale nel contrastare il catfishing risiede nella raccolta delle prove. La natura digitale dei reati comporta la necessità di un’approfondita indagine tecnica per rintracciare gli autori materiali degli illeciti, spesso nascosti dietro profili anonimi o utilizzatori di software per il mascheramento dell’indirizzo IP. La giurisprudenza recente ha evidenziato come, nonostante queste difficoltà, vi siano strumenti tecnologici sempre più avanzati che consentono di risalire all’identità degli autori, in particolare attraverso l’analisi dei metadati e la cooperazione internazionale tra forze dell’ordine.


Le sentenze della Corte di Cassazione confermano che, anche in assenza di un danno patrimoniale diretto, il solo fatto di ingannare una persona con false informazioni per ottenere un vantaggio ingiusto integra il reato di truffa. Inoltre, si evidenzia come il consenso eventualmente prestato dalla vittima, ottenuto tramite inganno, sia viziato e non possa in alcun modo escludere la responsabilità penale dell’autore del reato.


Conclusioni e Prospettive Future

Il fenomeno del catfishing rappresenta una sfida significativa per il diritto penale, richiedendo un costante aggiornamento delle normative e delle tecniche investigative. Se da un lato il progresso tecnologico facilita l’attuazione di questi illeciti, dall’altro offre anche nuove opportunità per combatterli in maniera più efficace. È fondamentale, dunque, che le vittime siano informate sui propri diritti e sulle possibilità di tutela, mentre le autorità devono essere pronte a rispondere con misure adeguate a contrastare questa forma di criminalità insidiosa.


Il diritto è chiamato a evolversi costantemente per fronteggiare le nuove modalità con cui vengono perpetrati i reati nell’era digitale. La consapevolezza e l’educazione degli utenti, insieme a una solida risposta giuridica, rappresentano i pilastri fondamentali per arginare e sanzionare efficacemente il fenomeno del catfishing.





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