La Prescrizione nel Diritto Penale
- Fiorenzo Auteri

- 25 lug 2024
- Tempo di lettura: 2 min
La prescrizione è un istituto giuridico che comporta l’estinzione di un reato o la rinuncia all’azione penale per il decorso di un determinato periodo di tempo stabilito dalla legge. In Italia, la disciplina della prescrizione è regolata dal Codice Penale e da specifiche norme procedurali contenute nel Codice di Procedura Penale. Questo articolo si propone di esaminare i principali aspetti normativi e giurisprudenziali relativi alla prescrizione nel diritto penale italiano.
Fondamenti Normativi
Il Codice Penale italiano, agli articoli 157-161, delinea i termini e le modalità di operatività della prescrizione. L’articolo 157 stabilisce i termini generali di prescrizione per i reati, determinandoli in relazione alla gravità della pena prevista per ciascun reato.
Ad esempio, i reati punibili con l’ergastolo non sono soggetti a prescrizione, mentre per i reati punibili con una pena diversa dall’ergastolo, la prescrizione varia da sei a venti anni. L’articolo 158 definisce il momento a partire dal quale inizia a decorrere il termine di prescrizione, che generalmente coincide con il giorno in cui il reato è stato commesso.
Tuttavia, per i reati permanenti, il termine inizia a decorrere dal giorno in cui cessa la permanenza, e per i reati abituali, dal giorno in cui è cessata la condotta.
Sospensione e Interruzione della Prescrizione
Due istituti rilevanti per la disciplina della prescrizione sono la sospensione e l’interruzione, regolati rispettivamente dagli articoli 159 e 160 del Codice Penale.
La sospensione della prescrizione si verifica in presenza di particolari condizioni che impediscono la prosecuzione del processo, come ad esempio l’assenza dell’imputato o la pendenza di questioni pregiudiziali di particolare complessità. Durante il periodo di sospensione, il termine di prescrizione rimane fermo, per poi riprendere a decorrere una volta cessate le cause di sospensione.
L’interruzione della prescrizione, invece, si verifica a seguito di atti specifici che dimostrano la volontà dello Stato di perseguire il reato, come la richiesta di rinvio a giudizio o l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare. Ogni atto interruttivo fa sì che il termine di prescrizione inizi a decorrere nuovamente da capo, ma con il limite massimo di durata complessiva stabilito dall’articolo 161, che generalmente non può superare il doppio del termine originario.
Modifiche Legislative e Prospettive Future
Negli ultimi anni, la prescrizione è stata oggetto di rilevanti interventi legislativi. La riforma introdotta con la legge n. 3 del 2019, nota come “Legge Spazzacorrotti”, ha apportato modifiche significative, stabilendo che, dopo la sentenza di primo grado, i termini di prescrizione siano sospesi fino alla pronuncia della sentenza definitiva. Questa innovazione ha suscitato dibattiti accesi tra i sostenitori della necessità di contrastare l’impunità e i difensori delle garanzie processuali dell’imputato.
Conclusioni
La prescrizione rappresenta un istituto di fondamentale importanza nel diritto penale italiano, bilanciando l’interesse dello Stato a perseguire i reati con il diritto dell’imputato a non rimanere indefinitamente sotto processo. La continua evoluzione normativa e giurisprudenziale rende necessario un costante aggiornamento per gli operatori del diritto, al fine di garantire l’applicazione corretta e uniforme di questo istituto.




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