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Il Revenge Porn: Aspetti Giuridici e Strumenti di Tutela

  • Immagine del redattore: Fiorenzo Auteri
    Fiorenzo Auteri
  • 5 ago 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

Introduzione

Il fenomeno del “revenge porn”, o “pornografia non consensuale”, rappresenta una grave violazione della privacy e della dignità delle vittime, spesso con conseguenze devastanti sul piano personale, sociale e professionale. La diffusione non autorizzata di immagini o video intimi costituisce un atto di violenza digitale che richiede risposte adeguate da parte del sistema giuridico. Questo articolo esamina il quadro normativo italiano ed europeo in materia di revenge porn, le principali problematiche applicative e le prospettive di intervento per contrastare efficacemente questo fenomeno.


Quadro Normativo Italiano

In Italia, il revenge porn è stato recentemente disciplinato dalla legge n. 69 del 19 luglio 2019, conosciuta come “Codice Rosso”, che ha introdotto nel Codice Penale l’articolo 612-ter. Questa norma rappresenta una risposta legislativa alla crescente preoccupazione per i reati commessi tramite la diffusione non consensuale di materiale sessualmente esplicito.


Articolo 612-ter

L’articolo 612-ter del Codice Penale prevede pene severe per chiunque:


1. Pubblica o diffonde immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate.


2. Consegna, cede o invia tale materiale a terzi, senza il consenso delle persone rappresentate.


La pena prevista è la reclusione da uno a sei anni e la multa da 5.000 a 15.000 euro. La norma prevede un aggravamento della pena (da un terzo alla metà) se il reato è commesso dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona che è stata legata da relazione affettiva con la vittima, o se i fatti sono commessi attraverso strumenti informatici o telematici.


Problematiche Applicative

L’applicazione dell’articolo 612-ter solleva diverse problematiche, sia sul piano investigativo che processuale. In primo luogo, la natura digitale del reato richiede competenze tecniche avanzate per individuare i responsabili e raccogliere prove valide in sede giudiziaria. La diffusione rapida e capillare delle immagini o dei video tramite internet rende inoltre difficile il controllo e la rimozione del materiale, aggravando le conseguenze per le vittime.


Un’altra problematica riguarda la prova del consenso. Dimostrare l’assenza di consenso alla diffusione del materiale sessualmente esplicito può risultare complesso, specialmente in contesti relazionali dove il materiale è stato inizialmente condiviso volontariamente tra le parti.


Quadro Normativo Europeo

A livello europeo, la protezione contro la diffusione non consensuale di materiale intimo è tutelata attraverso una combinazione di norme relative alla privacy, alla protezione dei dati personali e ai diritti umani. La direttiva 2013/40/UE sulla lotta contro la frode e la contraffazione di mezzi di pagamento diversi dai contanti include disposizioni che possono essere applicate anche in contesti di revenge porn, mentre il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) offre strumenti legali per il risarcimento dei danni e la rimozione dei contenuti illegali.


Prospettive di Intervento

Per contrastare efficacemente il revenge porn, è necessario adottare un approccio integrato che comprenda prevenzione, educazione, repressione e supporto alle vittime. Alcune delle misure che potrebbero essere potenziate includono:


1. Educazione e sensibilizzazione: Promuovere campagne di sensibilizzazione per informare il pubblico sui rischi legati alla condivisione di materiale intimo e sulle conseguenze legali del revenge porn.


2. Strumenti tecnologici di prevenzione: Sviluppare e implementare tecnologie che possano prevenire la diffusione non autorizzata di immagini e video, come filtri e algoritmi di riconoscimento automatico dei contenuti.


3. Supporto alle vittime: Offrire programmi di assistenza psicologica e legale alle vittime, inclusi servizi di consulenza per la rimozione del materiale diffuso e il ripristino della reputazione online.


4. Cooperazione internazionale: Rafforzare la cooperazione tra Stati e piattaforme digitali per garantire una risposta rapida e coordinata nella rimozione dei contenuti illeciti e nella persecuzione dei responsabili.


Conclusione

Il revenge porn rappresenta una forma di violenza particolarmente insidiosa e devastante, che richiede una risposta decisa e multidisciplinare da parte delle istituzioni. Il quadro normativo italiano, arricchito dall’introduzione dell’articolo 612-ter del Codice Penale, offre strumenti legali significativi per la tutela delle vittime e la repressione dei responsabili. Tuttavia, la complessità del fenomeno e la rapidità di diffusione del materiale digitale impongono un costante aggiornamento delle normative e delle pratiche investigative, oltre a un forte impegno nella prevenzione e nell’educazione. Solo attraverso una collaborazione stretta tra legislatori, forze dell’ordine, tecnologi e società civile sarà possibile arginare efficacemente questa forma di violenza e garantire una protezione adeguata alla dignità e alla privacy delle persone.





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