top of page

Il Danno Patrimoniale e la Configurazione dei Reati di Estorsione e Frode: Riflessioni sulle Sentenze delle Sezioni Unite Penali

  • Immagine del redattore: Fiorenzo Auteri
    Fiorenzo Auteri
  • 24 lug 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

Le Sezioni Unite Penali della Corte di Cassazione, con sentenze recenti, hanno chiarito alcuni aspetti cruciali riguardanti il concetto di danno patrimoniale nel contesto dei reati di estorsione e frode. Tali chiarimenti offrono importanti indicazioni sui criteri di configurazione di tali reati e sulle implicazioni per i soggetti coinvolti. Questo articolo esamina i principali orientamenti giurisprudenziali forniti dalle Sezioni Unite, approfondendo la nozione di danno patrimoniale e la configurazione dei reati di estorsione e frode nelle gare pubbliche e private.


La Nozione di Danno Patrimoniale nell’Estorsione

Le Sezioni Unite hanno affermato che, ai fini della configurabilità del delitto di estorsione, rientra nella nozione di danno patrimoniale non solo la perdita diretta di beni o somme di denaro, ma anche la perdita della seria e consistente possibilità di conseguire un bene o un risultato economicamente valutabile. Questo approccio amplia la definizione tradizionale di danno patrimoniale, includendo situazioni in cui il soggetto danneggiato non subisce una perdita immediata di valore economico, ma vede compromessa una possibilità concreta di guadagno futuro. La rilevanza di tale orientamento giurisprudenziale risiede nella necessità di provare, sulla base della nozione di causalità propria del diritto penale, che il danno subito è stato effettivamente causato dalla condotta estorsiva. In altre parole, non basta dimostrare che il danno è stato subito, ma è fondamentale dimostrare che esso è una conseguenza diretta della condotta illecita del reo. Questo principio mira a garantire una giustizia equa, assicurando che la punizione sia commisurata alla reale entità del danno causato.


Estorsione e Gara d’Appalto: Intersezioni tra Reati

Un ulteriore aspetto analizzato dalle Sezioni Unite riguarda la possibilità che una condotta estorsiva possa integrare, oltre al reato di estorsione di cui all’art. 629 c.p., anche il reato di frode di cui all’art. 353 c.p., quando il danno patrimoniale subito è connesso alla perdita di una seria e consistente possibilità di ottenere un risultato utile in una gara pubblica o privata. La condotta di allontanare un offerente da una gara, mediante violenza o minaccia, non solo costituisce un illecito penale ai sensi dell’art. 353 c.p., ma può anche integrare il delitto di estorsione, qualora tale condotta abbia determinato un danno patrimoniale consistente nella perdita della possibilità di conseguire un risultato utile. Questa impostazione riflette un approccio integrato alla tutela dei diritti economici e alla repressione delle pratiche fraudolente, considerando sia l’effetto immediato dell’estorsione sia il danno economico futuro derivante dalla compromissione della partecipazione alla gara.


Implicazioni per la Pratica Giuridica

Le decisioni delle Sezioni Unite offrono spunti significativi per l’attività giuridica, suggerendo una visione più ampia e articolata del danno patrimoniale e della sua rilevanza ai fini della configurazione di determinati reati. Gli operatori del diritto dovranno considerare non solo il danno immediato e tangibile, ma anche le conseguenze economiche potenziali di una condotta illecita, inclusa la perdita di opportunità economiche concrete.


Conclusioni

Le recenti sentenze delle Sezioni Unite rafforzano l’importanza di una valutazione accurata e dettagliata del danno patrimoniale, promuovendo una protezione più ampia dei diritti economici e garantendo una giustizia più equa nel contrasto alle condotte estorsive e fraudolente.



Commenti


bottom of page